Fra gli effetti collaterali della pandemia da virus Covid 19 c’è anche la depressione: lo sa bene Vincenzo Barretta psichiatra, presidente Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, il quale sostiene che «La pandemia avrà ingenti conseguenze in termini di salute mentale. Importante sensibilizzare per abbattere il pregiudizio sulle cure psicologiche»
Questo perchè una persona su cinque presenta disturbi psichici tra i 14 ed i 90 giorni successivi alla diagnosi di positività al Covid-19. Particolarmente numerosi i casi di depressione, al punto che si comincia a parlare di “depressione post Covid”, diffusa soprattutto fra i giovani.
Secondo i ricercatori della Boston University, il tasso di depressione negli Stati Uniti è aumentato di tre volte rispetto al periodo precedente alla pandemia da Covid. In Italia, i sintomi di tipo depressivo sono quintuplicati, tanto che si registrano nel 32% della popolazione. Si calcola che avremo in totale circa 150mila casi di depressione maggiore in più.
È in questo contesto che è nata la campagna contro la depressione “Rotary Action for Depression”, promossa dal Rotary Club “Castel dell’Ovo” in collaborazione con i 12 club del Gruppo partenopeo e altri 5 club della Campania. Ogni venerdì, alle 18, sulla omonima community Facebook avrà luogo la “Diretta energetica” con lo psichiatra e psicoterapeuta Vincenzo Barretta e l’attrice Veronica Mazza. La regia è a cura di Domenico Di Frenna. Ospite della “Diretta energetica” di venerdì 12 febbraio sarà il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva. Gli utenti della community potranno interagire con i protagonisti della diretta.
«La pandemia da Covid-19 sta generando inevitabilmente angoscia nella popolazione mondiale e avrà ingenti conseguenze in termini di salute mentale — spiega Barretta, ideatore del progetto e presidente del Rotary Club “Castel dell’Ovo” —. Si stima che i contraccolpi in questo senso persisteranno più a lungo e raggiungeranno il picco più tardi rispetto alla pandemia effettiva. Infatti, durante le epidemie il numero delle persone colpite da tali problematiche tende a essere addirittura maggiore di quello delle persone interessate dall’infezione. In un contesto del genere è importante sensibilizzare e informare la popolazione nei confronti di tali rischi, allo scopo di abbattere lo stigma ed il pregiudizio che ancora oggi rende molto elevate le soglie di accesso alle cure psicologiche e psichiatriche. È in questo senso che va il nostro progetto».