Minori e social, dopo il caso TikTok arrivano le misure di contenimento: SPID e IA

Lo Stato lavora su una soluzione che preveda l'Identità digitale per i minori che vogliono iscriversi alle piattaforme social, che intanto annunciano l'utilizzo dell'IA per confermare l'età anagrafica degli utenti

La pioggia di critiche piovuta su TikTok dopo il caso – ancora tutto da accertare – della giovanissima ragazza di Palermo morta affogata per una presunta challenge sul social nativo cinese ha avuto sicuramente, nella sua drammaticità, la forza di sollevare un problema che finora non era mai stato affrontato né a livello istituzionale che statale in generale: parliamo della regolamentazione dell’accesso ai social network per i minori.

Sia chiaro, non è che non esisteva già una normativa in maniera. Anzi, è ben chiara: al momento di tradurre il complesso quadro legislativo comunitario, l’Italia ha semplificato col Decreto di Adeguamento del Codice della Privacy che stabilisce chiaramente il divieto di iscrizione ai social network per i minori di 14 anni (13 con la supervisione dei genitori). Il problema della facilità di aggirare questo vincolo per un ragazzo di 10, 11 e 12 anni però è rimasto, e il caso di cronaca sopra citato ha di fatto portato alla ribalta una falla già presente. Più che falla, voragine. E che non riguarda esclusivamente TikTok, sia chiaro, ma tutto l’universo dei social network. Non è un caso che, stando a quanto scoperto da Fanpage, alla ragazza di Palermo erano riconducibili, nonostante l’età, già diversi profili Instagram, e che per aggirare i controlli sia bastato usare la mail di un genitore e dire il falso in una asettica casella di controllo.

La necessità di agire

Di questi giorni la notizia che il Ministro Paola Pisano, con delega all’Innovazione tecnologica, stava lavorando a una soluzione certa, di contro ai vari appelli (senza dovuta analisi di fattibilità) venuti da altri scranni (tra cui la fatwa a TikTok del Garante della Privacy arrivata a poche ore dalle prime indiscrezioni di stampa). L’idea è quella di uno SPID per l’iscrizione ai social network, sulla falsa riga di quanto già accade ai neo-maggiorenni che vogliono usufruire del bonus Cultura 18app.

A chiedere l’identità digitale per i minori saranno i genitori, ricalcando il modello già in uso per il Fascicolo sanitario elettronico. L’identità digitale garantirebbe la certezza dell’età anagrafica dell’iscritto. La strada era già in salita, ma la crisi di Governo che ha portato all’attuale pre-incarico di Mario Draghi rischia di portare a una dura battuta di stop.

La risposta di TikTok

Una risposta immediata alle sollecitazioni italiane TikTok doveva darla, ma come immaginabile non poteva certo essere rivoluzionaria. A partire dal 9 febbraio TikTok chiederà di nuovo a tutti gli utenti di confermare la propria età anagrafica, rimuovendo coattivamente tutti gli account che appartengono a minori di 13 anni. Si presume che TikTok sappia perfettamente che anche questo non basterà, e si è impegnata con un documento ufficiale inviato al Garante della protezione dei dati personali a lavorare a sistemi di intelligenza artificiale per il riconoscimento dell’età anagrafica. Una dichiarazione di intenti, al momento, a cui bisogna dar seguito e non è ben chiaro in che modo. Il social cinese non è l’unico, però, ad agire in tal senso. Anche Facebook e Instagram, infatti, sono finiti nel mirino.

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