Ha il sorriso stampato sulle labbra, Myriam Mazza, quando la incontriamo. Esprime caparbietà e dolcezza, apertura ed empatia. Myriam, 40enne farmacista di Torre del Greco, qualche anno fa ha deciso che doveva fare qualcosa in più. Nasce così “Ricomincio da Me”, laboratorio di estetica e cosmetica rivolto alle donne malate di cancro. Il progetto fa scuola: si estende a macchia d’olio in tutta la Penisola, porta Myriam ad aggiudicarsi il titolo di Farmacista dell’Anno Cosmofarma nel 2019 (e “ad interim” nel 2020) e inizia ad allargarsi: il caregiving si estende ai familiari dei piccoli pazienti dei reparti oncologici di Napoli e porta ad alcuni spin-off sulla linea tracciata della bellezza come bene comune, inclusiva, a cui tutti – in un periodo storico in cui anche lo star bene con sé sembra essere retaggio di determinate classe sociali – devono poter accedere.
Poi è arrivato il Covid che ha fermato il mondo. Ma non certo i suoi desideri.
“In questi anni ho conosciuto tante persone, vissuto tante storie. Ogni paziente che vive la malattia, la affronta, con forza e il dolore inevitabile, mi ha arricchita, ogni storia mi ha portato a essere quella che sono oggi. Ho incontrato tante donne che affrontano la malattia, tutte di età diversa. Ho avuto a che fare con medici, infermieri, bambini (su di loro, beh, mi pongo tante domande, soprattutto da cattolica credente e praticante). E poi, ho conosciuto quelle persone, donne, uomini, che si prendono cura dei loro cari durante la malattia. Sono i “caregiver”, coloro che aiutano. Quei beni preziosi e spesso nascosti che invece noi di Ricomincio da me vogliamo far emergere. Perché, e lo dico per esperienza, spesso sono loro i veri protagonisti della rinascita di un/una paziente. Non potevo lasciare che l’impossibilità di contatto, il non poter stare vicini, fermasse tutto questo amore diffuso”
Quindi, cosa è riuscita a fare durante la congiuntura pandemica?
“A marzo 2020, con l’arrivo del Covid e il blocco che ha cambiato il mondo, non ho pensato nemmeno per un secondo che avrei dovuto fermarmi. Il primo pensiero è stato per le mie ragazze: sono tutte pazienti o ex pazienti oncologiche, che affrontano un percorso difficile e in un momento così caotico avrebbero avuto paura di restare sole… di essere messe da parte. Da questa precisa consapevolezza ho vinto la mia paura tecnologica e spronata da uno degli angeli di questo progetto (non ci sono solo io, ma tutti quelli che lavorano con me) ho trasformato i miei laboratori in virtuali“.
Come si digitalizza un laboratorio di estetica, ancor più quando rivolto a dare una carezza a donne che combattono una battaglia così dura?
“Con lo stesso amore, solo a distanza, e declinato con le tecnologie attualmente a nostra disposizione. Abbiamo fatto approfondimenti in streaming su Facebook, riunioni con Zoom e pianificazioni condivise. Abbiamo trasformato qualcosa di esclusivamente analogico in digitale, facendoci pionieri di una rivoluzione troppo a lungo rinviata”.
Quanto è stato difficile?
“All’inizio, ammetto, ero anche io un po’ scettica. Ma i risultati ci hanno premiato. Adesso siamo più virali del Covid perché questo cambiamento ci ha permesso di arrivare ovunque dal Nord al Sud e di essere contattati anche da chi non faceva parte di associazioni o di percorsi di cura. Non è semplice e non è la stessa cosa, ma siamo riusciti a seguire durante l’intera pandemia 470 donne, accompagnandole per tutto il percorso dall’inizio alla fine e con le quali tuttora siamo in contatto”.
Numeri alti, che denotano la profonda volontà di mettersi al servizio del prossimo.
(Myriam sorride, ndr) “I nostri numeri sono alti perché inevitabilmente ci leghiamo e restiamo in contatto. Di tante delle amiche che seguo conosco le famiglie e sono anche stata ricevuta nelle loro case, come alcune nella mia. Siamo come una grande famiglia, pronta ad aiutarci, ad ascoltarci, a dispensare consigli e attenzioni. E’ necessario se si vuole star bene, con se stessi e con il mondo”.
Ma “Ricomincio da Me” non è l’unico progetto che porta avanti…
“L’idea di Mi Sento Bene, lo spin-off di Ricomincio da me, è nata nel periodo della pandemia, perchè volevo fortemente un modo per arrivare alle persone. Nonostante i mesi appena trascorsi, che da farmacista sono stati particolarmente impegnativi, ho portato avanti l’idea fino a farla sbocciare in questi ultimi giorni. E’ rivolto alle donne e mamme che non hanno tempo per prendersi cura di se, provenienti da contesti urbani e sociali più complessi. Con loro porto avanti un laboratorio di auto-aiuto, incentrato su un concetto semplice: la bellezza è un bene comune, può e deve essere inclusiva. La stella polare che guida le nostre azioni ruota attorno al concetto della cura di se stesse, verso il sentirsi bene, nonostante le difficoltà. Alle donne, quindi, vengono dati tutti gli strumenti (dalle creme, ai trucchi, ai consigli) per “ricentrarsi” verso il benessere psicofisico che passa anche dai gesti quotidiani, per non lasciarsi andare. Gli incontri di questo laboratorio per ora si sono svolti tutti online, ma in stiamo riuscendo ad aiutare e sostenerle tante donne. Ne sono estremamente orgogliosa”.
Quindi, se guarda al futuro, cosa vede?
“Mi toccherà imparare a tecnologizzarmi ancora di più, utilizzando gli strumenti digitali che spesso vengono dati per scontati, ma nel mio caso hanno solo potenziato le mie attività. Ci sono donne in tutta Italia che ora si conoscono tramite me e questa cosa di essere un fil rouge tra di loro e per loro, mi riempie di gioia”.